18 giu 2016

TRIRITRÍCCHETE

Se nelle strade di Trapani trovate dei disegni simili all’immagine che vedete sotto, non meravigliatevi. E’ il triritricchete (con l’accento sulla terza i), uno dei giochi più conosciuti a Trapani, in passato quasi uno sport cittadino.

In quanti si gioca?
– In quanti si vuole.

Cosa occorre per giocare?
– Solo una pietra, di solito di gesso con cui si disegna il tabellone.

E come si gioca?
– Si disegna per terra uno schema, simile alla figura di sopra. A turno ognuno prova a completare la seguente sequenza:

– gettare la pietra nella prima casella, quella col numero 1;
– saltare direttamente sulla casella 2, e poi continuare fino alle caselle 9-10 e tornare indietro. I salti devono essere effettuati su un piede solo nella caselle singole (2,5,8) e in contemporanea sui due piedi nelle caselle doppie (3-4, 6-7, 9-10). Nella casella 9-10 avviene l’inversione.
– fermarsi appena prima della casella dove c’è la pietra, ovvero nella casella 2, abbassarsi e prendere la pietra.
– completare il percorso uscendo dal tabellone.

Se tutto viene eseguito correttamente senza mettere piedi sulle linee e senza cadere fuori dallo schema si procede buttando la pietra sulla casella numero 2 e si ripete il tutto, ovvero:

– saltare con un piede sulla casella 1, con due piedi sulle caselle 3-4, con uno sulla casella 5, con due sulle caselle 6-7, con una sulla casella 8, con due sulle caselle 9-10, girarsi, saltare con un piede sulla casella 8, con due sulle caselle 6-7 con uno sulla 5, con due sulle 3-4, prendere la pieta nella casella 2 restando sulle 3-4, saltare con un piede sulle caselle 2 e 1 ed uscire dal tabellone.

E così via fino al completamento dello schema. Il turno può essere perso se non si riesce a centrare la casella voluta con il sasso o se con un piede si tocca una linea o si va fuori dallo schema. In questo caso tocca al giocatore successivo provare a completare il percorso. Insomma, complicatissimo da spiegare a parole, ma facile da giocare. Tutti possono provarci ma pochi riescono ad arrivare alla fine.

Il gioco è conosciuto sin dall’antichità in tutto il mondo con diversi nomi: la Campana o la Settimana in Italia, Rayuela in gran parte della Spagna e dell’America latina, Hopscotch nei paesi anglosassoni, Hickelkasteno Tempelhüpfen in Germania. Pare che i Romani l’abbiano esportato nei paesi conquistati col nome di Claudus (=zoppo). Nel Burswood Park, in Australia, al gioco è stato dedicato un gruppo scultoreo, opera degli artisti irlandesi Charles Smith e Joan Walsch-Smith.

(da rumpiteste.wordpress.com)

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