24 giu 2016

LA COSTA GAIA





San Vito Lo Capo, la Riserva dello Zingaro e Castellammare del Golfo, fanno parte del paesaggio costiero della Costa Gaia siciliana.

San Vito Lo Capo è un paese siciliano incorniciato dalla spiaggia di sabbia bianca e finissima, l’acqua cristallina di un mare dai colori cangianti, l’armonia di colorate piante d’ibisco e oleandri che si mescolano ai profumi di gelsomino e di cous-cous.

Il clima favorevole, le bellezze e le varietà delle coste e delle spiagge, il mare caldo e limpido, la presenza di fondali incontaminati adorni di formazioni coralline e abbondante flora e fauna, rendono San Vito una delle mete turistiche più ambite della Sicilia.

La giurisdizione di Erice di cui San Vito Lo Capo faceva parte divise così il territorio in 3 distinti borghi da abitare: nascevano così San Vito Lo Capo, Macari e Castelluzzo.

Il cuore del paese è costituito dalla Piazza Santuario e dalla via Savoia, ricca di negozi e locali.

Dal centro storico è semplice spostarsi alla volta di un altro luogo simbolo della città, vale a dire il Faro presso la spiaggia di Macari alla Darsena di San Vito; il Faro ricopre un ruolo importante nella storia e nell’identità della cittadina poiché ne ricorda la vocazione marinara e la centralità che il mare ha sempre avuto per gli abitanti.

Il paesaggio sanvitese è incorniciato da un mare blu cobalto.

Macari, arroccata su un costone che sovrasta il Golfo di Monte Cofano, è aperta ad uno scenario che non ha eguali: il mare è incastonato tra l’imponente mole di Monte Cofano e le falesie di Cala Mancina.

Raggiungere il mare è facilissimo, in pochissimi minuti d’auto, ma anche a piedi: le calette che si raggiungono sono dei veri e propri gioielli e tra queste c’è Cala Bue Marino, eletta nel 2015 spiaggia più bella d’Italia nella speciale classifica di Legambiente.

Inoltre a pochi chilometri dal centro di San Vito troviamo la Tonnara del Secco, le reti ormai non vengono più calate dal 1969, ma il luogo è ancora pieno di fascino e i pescatori che lo frequentano raccontano volentieri come avvenivano le mattanze.

Chi desidera invece immergersi in una natura senza tempo, dove passato e presente si fondono armoniosamente, non potrà fare a meno di visitare la Riserva dello Zingaro.


La Riserva Naturale Orientata dello Zingaro presenta un territorio costituito da falesie che degradano rapidamente verso il mare.

La riserva ospita circa 670 diverse specie vegetali, alcune delle quali sono rare.

La fauna costituisce un’altra caratteristica interessantissima di questa riserva, con la presenza del Falco Pellegrino, della rara Aquila Bonelli e di uno degli artropodi più rari in Italia: il granchio di acqua dolce, che si sviluppa nella zona della riserva più ricca di pozze d’acqua.

Dall’ingresso Sud si intraprende il sentiero costiero, quello più battuto, lungo 7 km e percorribile in circa 2 ore.

Proseguendo si incontra il Centro visitatori, sede di un piccolo museo Naturalistico e poco dopo le due splendide calette ricoperte di ciottoli di Punta Capreria.

A seguire in contrada Uzzo, si può visitare la grotta dell’uzza di interesse archeologico.

E prima di uscire possiamo tuffarci nell’ennesima bella caletta a ridosso dell’uscita.

L’ultimo sentiero, quello alto è sicuramente il più impegnativo: lungo 17 km e percorribile in 8 ore, lo si raggiunge dal Centro Visitatori, e si sviluppa attraverso un sentiero che arriva ad una pineta di pini d’Aleppo ai piedi del Bosco di Scardina.

Lungo i 3 km successivi si incontrano i rilievi di Monte Speziale e Pizzo Dell’Aquila dopodiché si scende fino a Borgo Cosenza dove si raggiungono gli altri sentieri.

E per concludere con l’ultima tappa del percorso di bellezza naturale della Costa Gaia troviamo il paese diCastellammare del Golfo.

La costa castellamarese comprende sia tratti sabbiosi, sia tratti rocciosi.

La spiaggia “La Playa” è la spiaggia più grande di Castellammare del Golfo.

All’interno della città si trova Cala Petrolo e la piccola spiaggia della marina, nei pressi del porto.

Subito oltre il braccio del porto, si trova il “Vallone delle Ferle”, conosciuto anche come “Vallone San Giuseppe”, dal quale comincia la zona chiamata Pirale, che arriva fino alla punta omonima, superata la quale ha inizio il tratto denominato “Costa dei Gigli”, che si estende fino a un punto della costa conosciuto dai pescatori con il nome Nasu.

Proseguendo lungo questo tratto di costa, voltandosi indietro si ha sempre modo di vedere il paese, cosa non più possibile una volta superata la cosiddetta “Porta”.

Oltrepassata la “Porta” si ha una piccola insenatura chiamata Vucciria, con relative grotte, e a seguire la “Fossa dello Stinco”.

Le rocce di colore bianco continuano anche oltre Punta Falconera nella successiva cala denominata “Cala Bianca”.

Seguono, in ordine: Punta del Grottaro – Cala Rossa – Punta Gran Marinaro – Pizzo di Ia ‘Gna Cara – Baia di Guidaloca – Puntazza – Vruca – Creta – Arbi – la tonnara di Scopello – Cala Muschi – Baia Luce – Punta Pispisa – Cala dell’Ovo – Cala Mazzo di Sciacca.

(da http://www.eventitrapani.it)

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