5 ott 2016

Trapani nel Decameron di Boccaccio

Nel Decameron, il Boccaccio fa menzione della città di Trapani nella quarta novella della quarta giornata, nella seconda e nella settima novella della quinta giornata.

Ma più rilevanti sono i i riferimenti alla città di Trapani nella settima novella della quinta giornata, raccontata da Lauretta.
La vicenda, infatti, si svolge tutta a Trapani e il quadro storico è il medesimo della novella quarta della quarta giornata.

La Sicilia è governata da Guglielmo il Buono e il capitanato di Trapani è affidato al nobile uomo Amerigo della famiglia degli Abbate.

Il Boccaccio conferma che Trapani nel Medioevo godeva di una posizione molto privilegiata grazie al suo porto, che favoriva non solo un’intensa attività commerciale ma anche offriva un approdo sicuro per le navi dei crociati in partenza e di ritorno dalla Terra Santa. Una consistente presenza di templari, la sua vicinanza alla costa berbera, i rapporti mai interrotti con Tunisi, la presenza di tante legazioni straniere, il fiorente artigianato, l’abbondante produzione agricola, le saline, la pescagione, facevano di questa piccola città un importante snodo politico, militare e 
commerciale.

Così, inizia la novella:

Quinta Giornata
Novella settima

Teodoro, innamorato della Violante figliuola di messere Amerigo suo signore, la 'ngravida ed è alle forche condannato; alle quali frustandosi essendo menato, dal padre riconosciuto e prosciolto, prende per moglie la Violante. 
Le donne, le quali tutte temendo stavan sospese ad udire se i due amanti fossero arsi, udendogli scampati, lodando Iddio, tutte si rallegrarono; e la reina, udita la fine, alla Lauretta lo 'ncarico impose della seguente, la quale lietamente prese a dire. 
Bellissime donne, al tempo che il buon re Guiglielmo la Cicilia reggeva, era nella isola un gentile uomo chiamato messere Amerigo Abbate da Trapani, il quale, tra gli altri ben temporali, era di figliuoli assai ben fornito.


Di straordinario interesse è la realtà economico-politica che la novella delinea e l'importanza assunta dalla città di Trapani a quell'epoca. 
Che Amerigo compri Teodoro da corsari genovesi, i quali con le loro galee hanno rapito dall' Armenia vari fanciulli, testimonia gli intensi traffici commerciali del Mediterraneo in cui è coinvolta Trapani, in perfetto accordo con i Genovesi, secondo l'indirizzo inaugurato dal re Guglielmo II d'Altavilla. 
In particolare, Boccaccio precisa che i corsari si recano nella zona di Laiazzo, dove, alla fine della novella, si trasferiscono Teodoro e Violante, a voler palesare il legame di Trapani con questa città, «emporio all' incrocio delle vie della Siria e dell'Egitto, della Persia e dell'Armenia». 
E se la ricchezza di Trapani non è dovuta solo al commercio ma anche alla terra, come provano i possedimenti di Amerigo, le buone relazioni con l'Oriente sono ulteriormente attestate dal fatto che tre ambasciatori dell' Armenia si fermano a Trapani a riposare prima di proseguire il viaggio per incontrare il Papa. 

L'immagine si riferisce ad Miniatura della novella ambientata a Trapani 

DIDASCALIA - Pietro candannato menato alle forche passò dabanti ad un albergo dove tre nobili ambasciatori quivi smontati per rinfrescarsi e riposarsi alcun di e molto onorati da' nobili uomini di Trapani bennero ad una finestra a bedere (Dec. V. VII)

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