5 ott 2016

Il teatro di Trapani


Nel 1820, si cominciò a parlare della costruzione di un teatro a Trapani. Uno dei primi promotori fu don Pietro Staiti. Molti progetti furono presentati e accantonati. Il primo fu quello dell'ing. Gentile nel 1826 che naufragò. 
I trapanesi avevano, anche, chiesto al re Ferdinando di Borbone un aiuto e, non ottenendolo, avevano presentato la richiesta di ripristino del dazio sull'olio. 
Il re non accettò per non oberare il popolo di spese ritenute superflue, ma nel 1843, visto l'immobilismo del governo centrale e il malcontento, i Trapanesi decisero di ricorrere a una pubblica sottoscrizione per la realizzazione dell'opera, e tutti fecero a gara.... chi più aveva di più dava e chi non poteva, prestava la sua opera gratuitamente. 
Vennero raccolti 24.000 ducati e i lavori iniziarono il 13 Febbraio 1843.

Il "Real Teatro Ferdinando" venne inaugurato il 15 ottobre 1849. Ebbe luogo la prima rappresentazione con la “Norma” di Vincenzo Bellini. Da allora il teatro fu al centro di una fiorente attività culturale; pure i maggiori esponenti della lirica, tra cui Enrico Caruso (1896), ne calcarono le scene.

Dopo l'unità d'Italia, nel 1860, venne chiamato "Teatro Garibaldi".

Era l'orgoglio dei trapanesi che ne andavano fieri.

Il prospetto di stile neo­classico venne rifinito nel 1871, in quanto nel 1869, il teatro aveva ricevuto, in dono dal Comune, 6 colonne, ornate di capitelli di ordine ionico, su cui doveva poggiare il bellissimo frontone di marmo bianco.
Era grazioso e per la sua bellezza, non solo esteriore
veniva chiamato la « BOMBONIERA » e per l'acustica
occupava il 7° posto in graduatoria tra i teatri italiani.

A tutto esaurito poteva ospitare circa 700 persone. 
AI centro, nella prima fila di palchi si trovava il palco reale, come in ogni teatro. 
Sull'arco del proscenio, un orologio, finemente decorato, faceva bella mostra di sè.
Nel soffitto erano dipinte le figure di famosi musicisti e commediografi: 
Rossini - Bellini - Verdi - Donizetti - Leoncavallo -Goldoni ­- Alfieri · Metastasio. 
Le poltrone erano rivestite di velluto rosso.
Nel vestibolo si trovava un busto in marmo di Giuseppe Garibaldi, scolpito da Leonardo Guida nel 1873.

Venne gravemente colpito dai bombardamenti del 1943 e nella seduta del Consiglio Comunale del 25.11. 1946 si decise di vendere l'area del Teatro per la somma di 4 .634 .640 lire ed al suo posto si edificò la sede della Banca d'Italia.

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