30 nov 2016

LA "TRAPANI PROFANA" DEL 1810



Padre Benigno da Santa Caterina, nel suo manoscritto "Trapani Profana" del 1810, ci racconta delle fortificazioni di Trapani.

La città, già fortificata dai tempi della prima guerra punica, fu dichiarata Piazza D'arme nel 1707.
Al suo governo veniva eletto dal Sovrano un Governatore Militare che, come riferisce lo stesso autore, assumeva l'incarico del Governo Militare non solo della Città di Trapani, ma anche di quello del Monte di S.Giuliano, delle Isole adiacenti di Favignana, Levanzo, e Marettimo. E sovraintendeva alla difesa del tratto di costa che da San Vito lo Capo giungeva fino a Licata.

Lo storico, dopo aver raccontato delle evoluzioni avvenute nel tempo sulle fortificazioni, rese necessarie per adeguarle all'introduzione delle nuove armi, quali cannoni e bombarde, dopo l'invenzione dell'uso della polvere da sparo nell'Arte della guerra, descrive dettagliatamente delle varie Fortezze, Castelli , Bastioni e relative dotazioni di uomini e armi.

Inoltre ci rende noto che dalla parte della costa settentrionale era difesa dai valorosi ericini: 

«Serve alla Piazza di Trapani una Compagnia a cavallo di Milizia urbana della città del Monte di S. Giuliano. Questa col suo Alfiere Comandante si deve ogni anno immancabilmente presentare dinnanzi al Governatore della Città di Trapani, il giorno quattordici Agosto, ed alla sua presenza deve eseguirsi la rivista dell'armi. Quindi l' Alfiere colla sua Cavalleria viene destinato a custodire la Compagnia e la Spiaggia di S. Giuliano. Tutto ciò all'oggetto d'impedire le Scorrerie, che possano accadere per causa della quantità dei Forestieri e de Vagabondi che accorono da vari Paesi. Dura questa incombenza per lo spazio di tre giorni, ne quali dalla Città la Festa si celebra di nostra Signora la Vergine SS.ma Maria di Trapani».

Così inizia l'agostiniano scalzo:

Quanto più una Città si trova fortificata e ben munita, altrettarito si rende difficile al Nemico di espugnarla. Un Sito tutto arenoso che appena bucato abbonda d'acqua. Un Terreno tutto pieno di sotterranei Scogli che non permette al nemico di esercitare le sue strategie di guerra colle mine e contramine. Un Castello ben forte e guardato da numeroso Presidio, le Torri, le Mura e le Bastie. Il Rivellini, le Trincee, le Palizzate, le Piazze d'armi. I Ponti Levatoi, le Fosse e Contrafosse, il Mare che la circonda e cinge. I Cannoni , le Bombe, le Granate, la Fucileria. Le Barche Cannoniere e quantità di Soldatesca che la difendono, non sono tutti altrettanti impedimenti al Nemico di potersi accostare a batterla da vicino o pure di conquistarla per assalto?

Tale è la Città di Trapani nello stato presente. Ella sin dall'anno I707 fu dichiarata Piazza d'arme, ma assai prima fu fortificata per Ordine di Carlo V Imperatore nell'anno 1502. Così ce l'attestano Fazzello, Salmon, Leanti. 
Quindi è che il Senatore nel suo giornale Storico alla pag. 361 par. 2, disse: «Trapani famosa Città, e fortissima Piazza d'arme».
Il canonico di Giovanni nell' Ebraismo della Sicilia parlando di Trapani dice: «I Molti Legni da navigare, e la sua irrespugnabile fortezza la rendono anche alle nazioni straniere, cognita insieme, e rinomata. E perciò giustamente gli venne accordato da" Sovrani il Titolo d'Invittissima, appunto, perché mai è stata a forza d'arme espugnata». 

Nel 1862 il governo italiano, con Regio Decreto, privò la città della qualifica di Piazza d’Armi, che la obbligava a mantenere le fortificazioni. 
Così dopo l’unità d'Italia vennero abbattuti bastioni e mura per favorire l’espansione edilizia di Trapani verso levante. 
A tal fine il Comune si dotò di un piano di urbanizzazione redatto, tra il 1865 e il 1869, prima dall’ingegnere Giuseppe Adragna Vairo, poi dal nuovo capo dell’Ufficio tecnico Giovan Battista Talotti.

Così il periodo postunitario a Trapani, oltre che dall'espansione ad est della città, è caratterizzato da pesanti interventi demolitori in vista di un malinteso risanamento. Cosi furono atterrati, oltre agli aboliti fortilizi, il bastione di San Francesco, l’arco e il campanile di Santa Elisabetta, la porta Eustachia e il monastero di Santa Chiara.

Testo completo del Capitolo IV " Della Fortezza di Trapani" :

Nessun commento:

Posta un commento