20 giu 2016

SFILATO SICILIANO, RICAMO DETTO ANCHE "IL 500"

Tradizioni di Artigianato Siciliano 

Come la trama di una storia lo sfilato siciliano racconta di un tempo passato, quando le nostre nonne ancora fanciulle praticavano l’arte del ricamo. In ogni casa si trovavano aghi, fili e telai, in ogni famiglia le donne si tramandavano la cultura del ricamo; così alla sera quando l’aria diventava più fresca ci si riuniva in cortile o davanti la porta di casa per sfilare e tessere in compagnia di altre donne, delle vicine, forse piuttosto per chiacchierare del più e del meno, di quello o di quell’altra, di notizie che non si trovavano nei quotidiani, ma nella bocca della gente. Tra una parola e l’altra si decoravano tende, copriletti e servizi da tavola per la propria casa, ma soprattutto per la dote della figlia che prima o poi avrebbe dovuto maritarsi.

Da ogni telaio veniva fuori una rete d’intrecci che, giorno per giorno, si definivano sempre di più, fino a mostrarne il disegno nella sua completezza: puttini, vasi fiorati e ornamenti barocchi.

Oggi quest’arte non è più diffusa come un tempo, sono poche le donne che ancora la praticano, forse perché la nostra società va verso un mondo che tende alla globalizzazione, forse perché il cortile non è più un luogo di chiacchera; ma basta vedere una di queste opere per percepirne il valore artistico e storico, basta uno sguardo per cogliere la pregiata armonia del disegno e la minuziosità del lavoro.

Bisogna allora recuperare questa pratica per far conoscere il patrimonio di una storia che è parte della Sicilia di oggi, parte dell’artigianato che vive nei vicoli di paese e nelle borgate cittadine, in cui possiamo ancora ritrovare il particolare, elemento essenziale della storia del mondo.

(da http://www.blogsicilia.eu)

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