Eccezionale opera di ingegneria idraulica, i Qanat di Palermo sono un fascinoso viaggio nel sottosuolo, che vi farà sentire per qualche ora dei veri e propri esploratori. Il sottosuolo del capoluogo siciliano offre infatti qualcosa di davvero interessante ai suoi visitatori: la Palermo sotterranea dei Qanat è uno spettacolo da non perdere, se avete almeno un pizzico di spirito avventuriero.
Suggestivi, è la prima parola che viene in mente se si pensa ad i Qanat di Palermo, città di storia ed arte fra le più belle d’Italia. Il clima arido dell’isola, soprattutto nel passato, e la mancanza di vere e proprie sorgenti d’acqua, portò i persiani ad applicare anche in Sicilia la loro arte dei Qanat. Vennero così costruiti dei canali sotterranei in corrispondenza delle falde acquifere del terreno, facendo in modo che l’acqua raggiungesse la superficie. I Qanat hanno una pendenza minima e regolare inferiore allo 0,5%, che garantiva un flusso costante e lento tale da non causare nessun effetto erosivo. Ma questo particolare della pendenza costante portò i costruttori a realizzare una rete lunghissima di Qanat che girano nel sottosuolo palermitano.
Erano i muqanni, i cosiddetti “maestri d’acqua” persiani, ad eseguire questa tecnica che gli arabi e i normanni ripresero ed eseguirono nuovamente nel corso del tempo. I Qanat erano anche utilizzati per stare al fresco nelle caldissime giornate di Scirocco, il vento del Sahara che soffia periodicamente sulla Sicilia: per mezzo di flussi d’aria, infatti, si riuscivano a creare delle stanze in cui la temperatura era molto più bassa rispetto ad altre: le Camere dello Scirocco. Lungo i Qanat si leggono ancora i segni dei picconi sulla calcarenite giallastra, si osservano i pozzi collegati in superficie e tutti i particolari di questa raffinata tecnica di ingegnerie idraulica nata in Oriente e diffusasi nel Mediterraneo.
I canali visitabili sono tre e la visita di ognuno dura circa un’ora ed è guidata da personale qualificato del gruppo speleologico del Club Alpino Italiano.
La scelta del Qanat dipenderà da voi, ecco quelli visitabili: il Gesuitico Alto (XVI secolo, costruito dal Cavaliere di Malta Gerardo Alliata), l’Uscibene (dove si trova la Camera dello Scirocco) e il Gesuitico Basso, detto anche Vignicella. E’ quest’ultimo che viene considerato il più interessante e bello, scoperto per caso nel ’79 durante degli scavi nella zona dell’ex ospedale psichiatrico di Palermo. La sua larghezza è di circa 80 cm e l’altezza varia da 1,50 metri a diversi metri, le gallerie infatti vennero scavate nelle dimensioni indispensabili all’uso. Una volta giù sarà la storia di interi popoli ad avvolgervi: ammirerete il risultato di antichi studi ingegneristici basati su calcoli manuali, effettuati senza l’aiuto di mezzi moderni, ma col supporto di menti sopraffine.
L’età minima per partecipare è di 11 anni, l’importo a persona di circa 10 euro e comprende l’assicurazione contro gli infortuni e tutta l’attrezzatura tecnica per l’escursione. Pronti dunque a scendere nel sottosuolo? Raccomandiamo un abbigliamento comodo (da evitare le gonne) perché vi verranno consegnate le pantoniere, ovvero gli stivaloni con pettorale, ed i caschi di protezione con illuminazione. E’ consigliabile portare anche una giacca a vento e un ricambio.
(di Leonardo Calise)
Nessun commento:
Posta un commento