26 feb 2017

Idee per un viaggio indimenticabile in Sicilia



Per luce, geografia e testimonianze storiche la Sicilia è la regione più preziosa d’Italia assieme alla Toscana. Le contaminazioni culturali dell’isola più grande e speciale del Mediterraneo – che trovano espressione nella cucina, nell’arte e nell’architettura – si sovrappongono a primordiali paesaggi contesi tra fertili terreni ricchi di prodotti autoctoni, picchi di duemila metri che sfiorano il cielo, una frastagliata costa bagnata da acque pulite e luminose ed un conico e focoso gigante nero che domina la città di Catania osservando, immobile e imponente, il Mar Ionio.

La bellezza è un punto fermo; il variopinto caos nei grandi centri urbani anche ma nell’entroterra le atmosfere di una volta resistono all’avvento della modernità e di spiagge rimosse dalla pazza folla ce ne sono ancora parecchie. Il rovescio della medaglia sono i luoghi segnati da profonde e dolorose cicatrici e amministrazioni spesso non all’altezza del patrimonio artistico, ma ciò non toglie che la Sicilia è - e sempre sarà - uno dei viaggi da fare almeno una volta nella vita.

Riflessi aurei e Patrimoni dell’Umanità

L’atterraggio a Punta Raisi è spesso da brividi ed è sempre difficile restare indifferenti quando l’autostrada lambisce Capaci. Palermo invece è un esplosione di colori, storie, contraddizioni e allegria e le sontuose eredità Arabo-Normanne aggiungono una dimensione meravigliosamente onirica al capoluogo siciliano. Visitate la Cattedrale di Palermo, la Chiesa di San Cataldo e quella degli Eremiti, la Zisa e sognate ad occhi aperti tra i riflessi aurei della Cappella Palatina. Altrettanto imperdibile è il Duomo di Monreale mentre la Vucciria – un buon posto dove assaggiare le panelle e lo streetfood palermitano – è un pò giù di corda ma sempre e comunque una tappa obbligata.

Da Cefalù a Randazzo

Tornati a valle con l’anima rasserenata dal Parco delle Madonie le tappe da mettere in’agenda sono Santa Flavia, Cefalù e proseguendo verso oriente, il borgo medioevale di Randazzo. Costruito s’un preistorico ciglione lavico eroso della acque dell’Alcantara, Randazzo – abitato sin dai tempi dei Romani - era un’importante snodo strategico da cui sono passati greci, romani, bizantini, arabi, ebrei, normanni e aragonesi. Un magico microcosmo della storia siciliana ai piedi del vulcano attivo più alto d’Europa. 

Il Cretto di Burri

Dopo aver trascorso qualche ora nella Valle dei Templi – uno delle grandi meraviglie della Sicilia – proseguite in direzione Sciacca e da lì nell’entroterra fino a raggiungere il punto in cui sorgeva la città vecchia di Gibellina distrutta dal terremoto del Belice nel 1968. Perché il mondo non dimenticasse la tragedia, il grande artista Alberto Burri cementificò le macerie creando – tra il 1984 e il 1989 - un potente esempio di “Landscape Art” conosciuta come il “Grande Cretto”. L’opera di 8000 metri quadrati è stata completata solo nell’Ottobre 2015 e si presenta come una serie di monumentali e metafisiche fratture di cemento s’un terreno piagato dal dolore della perdita. Imperdibile e struggente.

Presidi e prodotti di terra e mare

Il focus di un grand tour siciliano può anche riguardare la gastronomia per un viaggio alla scoperta di prodotti di rara bontà. Oltre alla selezione ittica della tonnara di Marzameni ed i famosi pistacchi di Bronte, la lunga serie di eccellenze – molte delle quali divenute Presidi Slow Food che si occupa della loro tutela - includono la cioccolata e la fava cottoia di Modica, la fragolina di Sciacca e Ribera, la cipolla di Giarratana, l’aglio rosso di Nubia, l’albicocca di Scillato, il carciofo spinoso di Menfi, la mandorla di Noto (dove le granite non hanno rivali), la Masculina da Magghia e i gamberi rossi di Mazzara del Vallo. Tutti esempi di come il cibo sia innanzitutto tradizione, cultura e rispetto del territorio.

Da Goethe alla ressa

Era la culla di un turismo elitario e sofisticato e il punto d’incontro tra trasgressione e dolce vita. Di lei hanno scritto e si sono innamorati Goethe, Maupassant, Nietzesche e il Re d’Inghilterra Edoardo VII. Inevitabile dunque, data la bellezza e lo stile di vita proposto, che Taormina diventasse una destinazione di fama internazionale. Se non l’avete ancora vista snobbarla è reato ma l’importante è arrivare preparati alla battaglia con flotte di turisti in infradito e canotte e cercare di non intristirsi al cospetto degli infiniti negozietti di souvenir. Per il resto Taormina è – per luce, cromie e posizione - assolutamente straordinaria ed oltre all’Isola Bella, Castelmola e l’affascinante storia scandita dal susseguirsi di civiltà antiche seguite dai diktat dei tiranni di Siracusa passando per il dominio arabo, svevo e francese fino al ritorno dei Borboni, lo spettacolo che si cristallizza nella memoria è la visita al teatro greco con panorami sul mare e sull’Etna.

Fuoco, neve, mare e lava

Altra destinazione scontata ma non per questo da tralasciare. L’ascesa verso la sommità dell’Etna, magari passando per il Parco dei Nebrodi, è uno dei grandi spettacoli della Sicilia. La strada - tortuosa ma ampia e scorrevole - costeggia castagni, radure marziane e cumuli di lava sparati dal vulcano a velocità supersoniche. Il paesaggio, con il blu intenso del mare contrapposto al nero lavico, è uno straordinario affresco naturale che assume connotati da vari pianeti del sistema solare nel punto in cui la funivia trasporta i visitatori a due ore di cammino dalla vetta. Al cratere principale è vietato avvicinarsi ma le guide locali organizzano escursioni – vento permettendo - lungo il crinale e alla scoperta dei fumanti crateri “a bottone”.

Gioielli Barocchi

Fastosi simboli della ricchezza e del potere ecclesiastico, le testimonianze del barocco siciliano spaziano da Acireale a Noto passando per Catania. Distrutta da un terremoto e riportata all’antico splendore dopo un lungo restauro, la città di Noto - situata a pochi minuti di auto dalla riserva di Vendicari e Patrimonio dell’Umanità Unesco – alterna sontuosi palazzi nobiliari costruiti con pietre dalle tonalità dorate delicatamente intarsiate, chiese, cattedrali, monumentali piazze e scenografiche scalinate all’interno di una planimetria unica nel suo genere. Dopo aver esplorato il centro storico fermatevi al Caffè Sicilia per bere una delle migliori granite di mandorle dell’isola.

calamosche 

Aprire il portone di casa e tuffarsi in un mare trasparente e rinfrescante tra edifici barocchi ed eredità greche e bizantine. Fondata nel 733 A.C dai Corinzi e patria di artisti, filosofi e scienziati, Siracusa è di una bellezza abbagliante ed il punto di partenza ideale per scoprire la Val di Noto, Marzamemi e Porto Palo di Capo Passero. All’interno e adiacente al centro storico di Ortigia - da visitare al crepuscolo quando i palazzi bianchi si tingono di riflessi rosati - i siti da non perdere sono il Duomo e Via Minerva, la Chiesa di San Giovanni alle Catacombe, il Tempio di Apollo, il Teatro Greco e l’Anfiteatro romano.

Notti siciliane

Ville d’epoca con vista Valle dei Templi, oasi di quiete e silenzio dalle atmosfere mistiche e rigorose ed intime locande di charme ricavate all’interno di gloriosi palazzi storici. Tra i tanti meravigliosi indirizzi dove dormire in Sicilia come non iniziare con Villa Igea a Palermo per poi proseguire con l’onirico San Domenico di Taormina e parte della collezione The Leading Hotels of the World. Altro posto strabiliante è l’Hotel Villa Athena ad Agrigento dove le camere osservano i luoghi di culto dorici del periodo ellenico. Per riposare nel cuore del barocco c’è Seven Rooms Villadorata a Noto mentre i Monaci delle Terre Nere è ideale per le escursioni sull’Etna. Donna Coraly Resort è invece un’affascinante struttura immersa nel verde nei pressi di Siracusa e Le Lumie equivale ad un salto indietro nel tempo nel cuore di Modica. 

Di spiagge e storia

Esplorare l’arte e l’architettura di affascinanti località come Ragusa Ibla, Scicli, Gangi e Modica e poi trovare refrigerio nelle tante località balneari dell’isola è uno dei grandi valori aggiunti del viaggio in Sicilia; regione dove il bagno è una possibilità per circa otto mesi l’anno. Senza considerare le Isole Eolie ed Egadi, alcune delle tante spiagge da non perdere si trovano all’interno della Riserva dello Zingaro e della Riserva di Capo Gallo in provincia di Palermo. Altra tappa niente male è Cala Mosche nella Riserva di Vendicari ed anche i faraglioni davanti ad Aci Trezza e Aci Castello meritano decisamente una visita. 

Alta cucina e tradizione

Sapori schietti, contrasti agrodolci, avanguardia, ricerca e ricette di casa tramandate di generazione in generazione. Per assaggiare il meglio della Sicilia non dovete far altro che recarvi in alcuni di questi indirizzi: Ciccio Sultano e la Locanda di Don Serafino a Ragusa Ibla, la Locanda del Colonnello e l’Antica Dolceria Boanjuto a Modica, La Madia di Pino Cuttaia a Licata, le trattorie di pesce a Mondello come il Simpathy, il mercato di Ballarò a Palermo, la Gazza Ladra a Siracusa, i Pupi a Bagheria (prima di cena visitate Palazzo Val Guarnera ndr) e la Pasticceria Irrera di Messina famosa per cannoli e cassate.

Sulle orme della Targa Florio

Ripercorrete le tappe della celebre e pericolosissima corsa automobilistica dominata da Porsche in undici occasioni nel selvaggio e arcaico Parco delle Madonie dominata. Qui, nei villaggi di Petralia Sottana, Castelbuono. Collesano e Cerda, il tempo sembra essersi arenato a metà del secolo scorso quando i bolidi della Targa Florio guidavano a tutta velocità su strade a strapiombo e asfalti straziati. La qualità del percorso non è migliorata più di tanto ma i primordiali panorami di campagna, cielo e mare, le foreste di gelsi e la dolcezza e i profumi dell’aria ripagano di ogni sforzo.

(da http://www.huffingtonpost.it)

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