Agostino Pepoli nacque a Trapani 5 agosto 1848 da una nobile famiglia trapanese di lontane origini bolognesi. Conte, barone di Culcasi, fu storico, archeologo, musicista, scultore, architetto, restauratore ed anche compositore, ma soprattutto un appassionato ed inquieto collezionista e mecenate. Si deve a lui, alla sua volontà, alle sue capacità organizzative e al suo mecenatismo, la nascita del Museo “ Conte A. Pepoli” a Trapani.
A tal fine, il conte propose in dono al Comune, della sua città natia, le collezioni in suo possesso, con la condizione di poterle collocare in un museo prestigioso che potesse essere al servizio dei cittadini trapanesi. Ottenne che con Regio Decreto del 1° ottobre 1909 si istituisse, quale Ente Morale, il Museo Civico “Pepoli” in Trapani. Morì il 23 marzo 1910 dopo aver realizzato il tanto desiderato museo con sede nei locali dell’ex convento dei Padri Carmelitani.
Come scrive Valeria Patrizia Li Vigni Tusa, «Agostino Pepoli sin da bambino mostrò uno spirito libero e, pur avendo deciso di intraprendere gli studi di economia politica, non arrivò a laurearsi, e poté quindi dedicarsi con maggior tenacia alla sua passione per i viaggi durante i quali acquistava oggetti di pregio. Nel 1871 chiese al sindaco di Erice, in affidamento, le torri del castello, che si impegnò a restaurare preoccupandosi della costruzione della strada a servizio delle stesse. Acquistò dai privati i terreni sottostanti il Balio, dove fece costruire la Torretta Pepoli, oggi di proprietà comunale e oggetto di restauro da parte della Soprintendenza di Trapani.
Nella sua Torretta Pepoli si rifugiava in estate, ricevendo i suoi amici letterati ed artisti - tra cui il letterato Ugo Antonio Amico, l'artista Alberto Favara, l'archeologo Antonio Salinas , il ministro Nunzio Nasi - e lavorando al progetto del suo museo, che rappresentò l’obiettivo primario della sua vita, e per il quale raccoglieva le testimonianze più significative del territorio trapanese, regionale, nazionale ed europeo. Era un uomo di gran cuore, sempre pronto ad alleviare i problemi del prossimo. Ricercò con passione le origini della sua famiglia e amava riprodurre il blasone del suo casato sia nelle pareti della Torretta che nel chiostro e nelle sale del museo. Amava profondamente la musica, tanto da aiutare il giovane musicista Antonio Scontrino, e da scrivere e musicare l’opera lirica Mercedes».
La torretta, articolata su 4 livelli, è realizzata in stile liberty. Al suo interno verrà allestito un museo multimediale, dove sarà possibile rivivere attraverso la voce del Conte Pepoli la storia, il mito, la cultura e la tradizione dei personaggi che hanno lasciato un impronta significativa nella città di Erice.
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