30 ago 2016

LA LEGGENDA DEL PRETE FANTASMA


Una leggenda popolare ericina, tratta dall’omonimo libro di leggende dell’illustre filosofo e storico cittadino Vincenzo Adragna, riscosse gran successo all’epoca della sua pubblicazione nel 1980

Vincenzo Adragna, classe 1928, fu un ericino erudito e studioso instancabile che dedicò la sua esistenza alla cultura ed alla ricerca, con un’esperienza quarantennale alla direzione della biblioteca e nel museo di Erice.

La fantasiosa storia di cui diremo, dal tipico sapore noir, si attaglia perfettamente a quell’atmosfera quasi sospesa e piena di suggestioni che solo ad Erice, luogo di sua ambientazione, possiamo ritrovare.

Questa leggenda popolare ericina racconta che una donna di nome Maria, una mattina, si svegliò ai rintocchi della campana di una vicina chiesa.
Le campane annunciavano l’inizio della prima messa, a cui Donna Maria teneva ad essere presente ogni mattina.
Si affrettò dunque per far in tempo ad assistere alla funzione non avendo il tempo di sbrigare le solite faccende domestiche.

Così, vestitasi in tutta fretta, ebbe solo il tempo di dar da mangiare alle sue galline, di prendere il suo mantello e di avviarsi in fretta verso la chiesa.
Uscendo di casa si meravigliò del fatto che il cielo quella mattina era ancora nero, di un buio pesto, tanto che sembrava ancora notte. Giunta in chiesa, si accorse che non c’era ancora nessuno perché come sempre era lei la prima ad arrivare, allora cominciò a recitare il rosario in perfetta solitudine, finché non ebbe inizio la messa.

Ma Maria si accorse ben presto che quella mattina e quella stessa messa avevano qualcosa di molto strano. Era insolito, infatti, che non vi fosse nessuno quando la messa era già iniziata; la cosa si fece ancora più curiosa quando la donna si rese conto di avere assistito da sola e che oltretutto non c’era il solito parroco a concelebrare, ma un prete a lei sconosciuto, che iniziò una messa funebre.

Al termine di quella strana funzione la donna tornò a casa e cominciò a sbrigare le faccende di casa: il bucato e poi il pane e mentre aspettava che la pasta del pane lievitasse, tornava con la mente a pensare a quella strana messa a cui aveva assistito, al modo in cui si comportava il sacerdote e a tutte le altre stranezze di quella mattina.

Più tardi, quando stava per sfornare il pane, la campana della vicina chiesa suonò nuovamente, quindi la donna lasciò il pane e si avviò verso la chiesa perché, secondo quanto segnalava la campana, una nuova messa stava per iniziare. Arrivata in chiesa vide che questa volta, c’era il solito parroco a celebrare. Alla fine della messa, la donna sempre più meravigliata e incuriosita, raccontò al parroco di quella strana messa a cui aveva assistito e dello strano modo di comportarsi che aveva avuto il sacerdote.

Il parroco, ascoltato il racconto della donna trovò che tutto ciò era un gran mistero, poiché rivelò a Maria che proprio nessuno quella mattina aveva detto la messa al suo posto. La donna non avendo ottenuto chiarimenti, ma solo altri dubbi inquietanti, ritornò a casa sempre più perplessa e pensosa. Dopo qualche mese, in una notte di tempesta, accadde che la finestra della casa del sacerdote si aprì per il forte vento ed il prete, qualche minuto dopo, all’incirca a mezzanotte, sentì le campane della sua chiesa suonare ed annunciare una messa.

Il parroco allora, preso dalla curiosità e ricordandosi ciò che gli aveva detto quella donna tempo prima, si vestì di corsa e andò subito in chiesa. Giunto in chiesa, salì dove c’era l’organo e da lassù vide due fiammelle scaturire da una tomba, poi improvvisamente il sacerdote e il sacrestano uscirono e incominciarono la messa.

Ma quella, proprio come aveva raccontato Maria parlando della sua strana esperienza, era una messa funebre, quindi da quel preciso istante il parroco capì che quella era la cosiddetta messa del “prete morto”. Si trattava di una funzione fantasma poichè, dice la leggenda, un prete morto improvvisamente secoli prima, non aveva potuto recitare tutte le messe per i defunti che gli erano state ordinate.

Restava il mistero di chi fosse quel prete, che finita la messa scomparve di colpo ed in quale tempo questi fosse vissuto. Tutto restava un enigma, come avvolto tra le fitte nebbie di Erice.
Da quel giorno, ancora oggi, si narra ad Erice che qualche volta l’anima di quel misterioso parroco e quella del suo sacrestano tornino in quella chiesa a celebrare una messa funebre.

(da www.eventitrapani.it - a cura di Michele Di Marco)

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