22 nov 2016

IL CULTO DELLA MADONNA DI TRAPANI


Diffusione del culto della Madonna di Trapani

La riproduzione della Madonna di Trapani a Palermo, realizzata da Antonello Gagini nel XVI sec.

Il culto di Maria S.S. di Trapani si diffuse rapidamente in molte parti della Sicilia, in Sardegna, in Tunisia, dove è conosciuta come Notre Dame de Trapani, nell’Occidente tutto fino alle lontane Americhe.

Il gesuita tedesco Wilhelm Gumppenberg racconta che nel ‘500 in città c’erano una quarantina di botteghe che producevano ogni anno ben 5000 copie della famosa statua da dedicare all’esportazione. 
Erano esemplari in madreperla, corallo, alabastro e avorio lavorati con maestria. 
Due copie si trovano ancora oggi al Louvre di Parigi nella sezione dedicata alla scultura rinascimentale. E un grande dipinto della Madonna si trova nella cappella principale del Monastero de Las Descalzas Reales di Madrid, fondato dall’infanta Giovanna, figlia di Carlo V d’Asburgo, il quale, ricordiamolo, passò da Trapani dopo aver sconfitto la flotta turca.

In foto possiamo ammirare la Cappela e la Statua raffigurante la Madonna di Trapani realizzate da Antonello Gagini nel XVI sec. nella chiesa di San Giuseppe dei Teatini a Palermo.

La Chiesa sorge, nel centro storico di Palermo, in una posizione privilegiata collocata in uno dei Quattro Canti, piazza Vigliena, Ottagono del Sole o ancora Teatro del Sole, quali sono le diverse denominazioni della piazza ottagonale all’incrocio dei due principali assi viari di Palermo, via Maqueda e il Cassaro, oggi Via Vittorio Emanuele.

Antonello Gagini visse prevalentemente a Palermo fra il 1478 ed il 1536. 
In molti luoghi della Sicilia ci sono opere sue o della sua fiorente bottega. Ma sculture a lui riferibili sono anche in Calabria e talora in musei stranieri. Alcuni dei suoi lavori più significativi sono nel museo di palazzo Abatellis a Palermo ovvero presso la galleria di palazzo Bellomo a Siracusa, presso il Museo Salinas di Palermo ecc. e nelle chiese più prestigiose dei centri storici della Sicilia. La sua opera più imponente fu una grande tribuna per la Cattedrale di Palermo che purtroppo fu smantellata alla fine del XVIII secolo.


Processione della Madonna di Trapani del 1735 - Ignoto, sec. XVIII
(Dipinto custodito presso il museo regionale Conte A. Pepoli di Trapani)

Nel libro “ Trapani nella vita civile e religiosa“ di Mario Serraino, l’autore ci racconta della particolare devozione dei trapanesi verso il simulacro della Madonna: Orgoglio della città ,che lo possiede e su cui Esso ha voluto distendere la Sua protezione, conforto e speranza del popolo beneficato dagli innumerevoli miracoli, tesoro infinito di natura, il Simulacro della Madonna di Trapani appare soffuso di luce arcana agli occhi dei numerosi pellegrini e dei ferventi devoti, che a Lui ricorrono per ottenere grazie e protezione. [....]

E talmente degno di rilievo il Culto dei trapanesi verso Maria SS. di Trapani, che esso è valso a procurare in favore di Essa la devozione di Re, Vicerè, Principi ed alti Dignitari:
da Federico II d'Aragona a Francesco I, a Ferdinando II di Borbone, a Don Giovanni d'Austria, a numerosi Cardinali e Vescovi. [....]

La Madonna di Trapani divenne presto la protettrice della città, ed i cittadini, devotissimi, ricorsero spesso al Suo patrocinio per essere liberati dalle pubbliche calamità. Nelle pestilenze, nei terremoti, nelle guerre, il popolo ricorse alla sua Madonna e volle trasportarla dentro le mura di cinta per essere protetto ed averla vicina. I solenni trasporti del Simulacro videro largo concorso popolare e si effettuarono anche per celebrare grandi avvenimenti.

Secondo quanto registrano le cronache, il più antico trasporto della statua avvenne l’11 ottobre del 1527, in occasione dell’assedio da parte della flotta francese; la sacra Immagine fu collocata nell’ex chiesa di Maria 88. della Luce, già S. Giuliano.

Il 5 agosto 1534, avvenne il secondo trasporto per liberare la città dalle scorrerie del famigerato corsaro Ariadeno. Nel 1544 venne ancora rimossa la statua dal Tempio della Annunziata e portata in città, per proteggere Trapani dalle offese del pirata Dragut. L’assedio delle navi saracene indusse ancora una volta il popolo a riportare, il 10 maggio 1563, l'immagine della Vergine e collocarla nell'ex chiesa di S. Giovanni. Appena un anno dopo, nel 1564, saccheggiando i Turchi le città rivierasche della Sicilia, per la quinta volta la Madonna venne trasportata e collocata nella chiesa di S. Nicola.
Nel 1576 il Simulacro venne trasportato nella chiesa di S. Pietro, per liberare la città dal fierissimo contagio della peste.

La Madonna tornò a Trapani nel 1602 per la siccità che affliggeva le campagne, e, nel XVII secolo, ben altre otto volte ritornò dentro le mura della Sua città: nel 1614, per la minaccia dei turchi; nel 1615, per timore di invasione mussulmana; nel 1622, per una nuova grave siccità; nel 1624, in occasione della peste; nel 1636, per timore di invasione saracena; nel 1646, per carestia; nel 1654, per timore dello sbarco dell’armata francese; ed infine nel 1685, per la presenza di alcune navi saracene nello specchio d'acqua del nostro porto.

Il 16“ trasporto si registrò nel 1718, in seguito alla cessione della Sicilia a Vittorio Amedeo di Savoia; il Conte Campioni, comandante la piazzaforte di Trapani contro le forze spagnole, che cercavano con la forza di opporre resistenza, fece trasportare in città la Madonna ed, essendo riuscito a vincere il nemico, donò alla Vergine le chiavi d'oro della città.

Nel 1734 (1733 secondo lo studioso Salvatore Accardi), ricorrendo il millenario della statua, avvenne il 17° trasporto, mentre Trapani era di nuovo bloccata dagli Spagnoli, ansiosi di riconquistare l'Isola.
Nel 1820 scoppiar0no a Palermo i primi moti rivoluzionari ed i trapanesi riportarono il Simulacro della Vergine in città, per allontanare l'inumana strage. Ritorno la Madonna, per la diciannovesima volta, nel 1837, al fine di allontanare dalla città il terribile morbo del colera asiatico. Nel 1849, restaurato in Sicilia il Governo borbonico, la Madonna venne trasportata nella chiesa del Carmine e vi rimase fino al 1851.

Nel secolo attuale, infine, si registrano altri cinque trasporti della Vergine:
Il 13 agosto 1920 in Cattedrale, per celebrare la vittoria delle armi italiane nella guerra. 1915-18;
Il 10 agosto 1935 in Cattedrale, in occasione della seconda solenne Incoronazione;
L’11 agosto 1947 in Cattedrale, per la cessazione della seconda guerra mondiale;
Il 10 agosto 1950 in Cattedrale, per il Giubileo dell'Anno Santo;
11 31 luglio 1954 in Cattedrale, in occasione dell’Anno Mariano; è stato questo il 25° trasporto in ordine cronologico, fino ad oggi.

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