Un’antica prelibatezza siciliana
Il pesto alla trapanese, in dialetto “agghiata”, è un’antica ricetta siciliana che nasce proprio nei porti di Trapani, dove i marinai approdavano con le loro navi quando transitavano da e verso l’Oriente.
I genovesi durante le loro soste in Sicilia fecero conoscere agli isolani la famosa “agliata ligure”, una salsa cruda a base di noci e aglio, che i siciliani rielaborarono utilizzando i prodotti della loro terra come le mandorle e i pomodori.
Il pesto alla trapanese è un ottimo condimento per primi piatti sia caldi che freddi. A Trapani viene spesso preparato con le busiate, un tipo di pasta realizzato con semola di grano duro ed acqua, la cui forma viene realizzata con un ramo di buso, il fusto di una pianta della famiglia delle graminacee.
Si tratta di un piatto povero, fatto con alimenti molto semplici e facilmente reperibili. Secondo la ricetta tradizionale, tutti gli ingredienti dovrebbero essere tritati in un mortaio, ma se non disponete di questo strumento potete anche usare un semplice mixer da cucina.
Ecco di seguito la ricetta per preparare questo tipico condimento della cucina siciliana.
INGREDIENTI:
6 pomodori maturi
50 g di mandorle pelate
15 foglie di basilico fresco
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaio di pecorino
olio extravergine d’oliva q.b.
sale q.b.
pepe q.b.
PROCEDIMENTO:
Lavate e asciugate delicatamente le foglie di basilico, sbollentate i pomodori per 2-3 minuti e, aiutandovi con un mestolo forato, scolateli e lasciateli raffreddare. Dopo averli privati della buccia e dei semi, metteteli nel mortaio o nel mixer da cucina. Aggiungete anche il basilico, l’aglio, le mandorle e l’olio a filo. Tritate il tutto fino ad ottenere un composto abbastanza omogeneo. Condite con pecorino, sale e pepe.
Il pesto si mantiene in frigo per un paio di giorni, ben coperto da uno strato di olio, altrimenti è possibile congelarlo.
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